Gli inizi

La storia della famiglia ha radici antiche, già nel catasto teresiano del 1751 Primosic è registrato come proprietario di alcuni terreni coltivati a vigneti ad Oslavia.

1751

Karl, Karlo, Carlo

Nasce Karlo Primosic, grazie a lui, ancora oggi la famiglia Primosic viene riconosciuta a Oslavia come “quelli del Karlo”. Alla fine dell’Ottocento, Karlo produceva il vino che, attraverso la ferrovia della Transalpina, prendeva la strada di Vienna in grandi botti di legno. All’epoca, Oslavia era infatti parte dell’Impero Austro-Ungarico, e al suo interno convivevano pacificamente le popolazioni slave, latine e germaniche che abitavano il Goriziano. Il Collio era considerato “il giardino dell’Impero”: da qui provenivano il vino, l’olio, l’uva e le ciliegie che finivano sulle migliori tavole di Vienna.

1868

Prima Guerra Mondiale

Con l’irrompere della Prima Guerra Mondiale, Oslavia si ritrova al centro dei combattimenti del fronte orientale, ed è teatro di pesanti bombardamenti, che distruggono il paese e persino le radici dei vigneti. La famiglia Primosic è costretta a spostarsi dal fronte dell’Isonzo alle Alpi. Durante la prima Guerra Mondiale, la produzione di vino si arresta completamente ad Oslavia: sembra che niente possa più crescere sulla “collina morta”. Gli uomini più fortunati rientrano dal fronte; le donne di Oslavia nel 1919 vendemmiano per l’ultima volta da sole.

1915

Jozef cavallo primosic

Professione contadino

Jozef Primosic, figlio di Karlo, torna ad Oslavia dal fronte di guerra. Assieme al padre, inizia a ricostruire, prima delle baracche di legno, poi l’antica casa di famiglia, ripianta i vigneti, dando nuova linfa alla famiglia Primosic. Sulla sua carta d’identità italiana nel ‘37 si legge: “professione contadino”, motivo d’orgoglio, perché come lui stesso diceva, “lavorare la terra con le proprie mani è come crescere un figlio”.

1922

Oslavia tra i due conflitti

Tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, i contadini di Oslavia devono affrontare la bonifica dei terreni e la ricostruzione, sono anni molto difficili, di miseria e duro lavoro. Oslavia era stata completamente rasa al suolo, non c’erano più la chiesa, il comune, la piazza. Solo l’attaccamento alla terra permetterà loro di trovare la forza e la determinazione per ricominciare.

1945

Silvan

Jozef muore a soli 55 anni, lasciando 3 dei 6 figli. Silvan diventa capofamiglia a soli 12 anni, e nel ’56 prende le redini dell’azienda di famiglia ed inizia a produrre vino, prima sfuso e poi imbottigliando le prime bottiglie.

1953

La ripresa economica

Negli anni Cinquanta e Sessanta, Oslavia beneficia della ripresa economica del Paese (il cosiddetto «boom economico»); nel settore del vino, questi anni rappresentano un importante progresso quantitativo e qualitativo, fino a rendere i vini del Collio un’eccellenza riconosciuta in tutto il mondo.

1960

La numero 1

Silvan imbottiglia la sua prima vendemmia, con il marchio “S. Primosic”. E’ la moglie Liliana che lo affianca nell’attività a disegnare le prime etichette, tra cui anche quella della Numero 1, la prima bottiglia a denominazione DOC Collio del nuovo Consorzio Collio, di cui Silvan è uno dei primi soci. Il vino è un Tocai annata 1967, e l’etichetta riporta il paesaggio di Oslavia.

1964

Oscar 69 primosic

L'Oscar del vino

Silvan viene premiato con l’Oscar del Vino, è il primo importante riconoscimento al suo lavoro, oltre che un autorevole plauso alla sua scelta di abbandonare la produzione di vino “casalinga” e di dedicarsi al vino in modo professionale, con una cantina moderna e nuove conoscenze enologiche.

1969

Veronelli e il piacere del vino

Luigi Veronelli, gastronomo, critico del vino ed intellettuale, conduce il programma televisivo “A tavola alle 7”, in cui per la prima volta parla del vino non più come fonte di nutrimento, ma come un vero e proprio piacere da gustare e conoscere per esaltare il cibo. Nasce il concetto di “aperitivo”, e il Pinot Grigio diventa il vino di tendenza. È un momento di grande successo per i vini bianchi del Collio.

1974

Marko e Boris

Marko, figlio di Silvan, dopo gli studi di enologia, entra in azienda a fianco del padre, seguito poco dopo dal fratello Boris. Marko e Boris decidono di dividere i terreni di famiglia in “micro zone”, per identificare i migliori appezzamenti, con le piante più vecchie e la migliore esposizione, in grado di produrre uve di altissima qualità. Queste uve vengono utilizzate esclusivamente per un piccolo gruppo di vini – le “Selezioni” – affinati in botti di legno per ottenere maggiori potenza, complessità e longevità. Il risultato di questo lavoro oggi è racchiuso nei vini della “Collezione Collio”: Klin, Chardonnay e Metamorfosis.

1989

La Ribolla Gialla nella DOC Collio

La Ribolla Gialla entra a far parte del disciplinare della DOC Collio. Fino a questo momento, questa varietà autoctona era considerata un’uva povera, contadina, non degna di essere inserita nel disciplinare accanto a varietà più “nobili” come il Pinot Grigio o il Sauvignon Blanc.

1990

Le prime esportazioni

Marko è impegnato nella promozione e nella vendita dei vini Primosic in Italia e all’estero, diventa il direttore commerciale della cantina e viaggia prima attraverso l’Europa, poi anche in America e in Asia. Marko e Boris, da sempre molto legati alla varietà Ribolla Gialla, negli anni hanno fatto del loro meglio per esaltarne le caratteristiche e darle maggiore importanza. Durante la vendemmia 1998 Boris, che si dedica sempre di più al lavoro in cantina, sperimenta le prime brevi macerazioni di 3-4 giorni.

1996

Innovazione e sperimentazione

E’ la prima annata in cui la Ribolla di Oslavia viene prodotta con una lunga macerazione. Marko e Boris decidono di provare a vinificarla “in rosso”, cioè con una fermentazione a contatto con le bucce, per estrarre colore, aromi e tannini, in grado di rendere il vino più strutturato e longevo. La macerazione è un’antica tecnica di vinificazione che veniva usata a Oslavia prima della Grande Guerra, e che poi era stata abbandonata, e che in questi anni viene finalmente riscoperta.

2003

Obiettivo Ribolla Gialla

Si svolge la prima edizione di “Tiro Rapido”, il progetto nato in collaborazione con Porsche Italia, che fa conoscere la Ribolla Gialla in tutta Italia. Una campagna declinata sul colore giallo e supportata dal payoff Think Yellow, che unisce il mondo del vino a quella della letteratura e delle auto. Tiro Rapido è infatti un concorso per aspiranti scrittori, chiamati a scrivere un racconto in 911 minuti che contenga la parola Ribolla Gialla.

2005

APRO

Nasce l’Associazione Produttori Ribolla di Oslavia (APRO) su iniziativa di Marko Primosic e Stanko Radikon.

2010

Un nuovo vigneto

L’azienda acquista un nuovo vigneto, dove verrà piantata la Ribolla di Oslavia, mentre alcuni dei più vecchi cru dell’azienda vengono dedicati alla produzione delle uve per i macerati “Skin”. Grazie a quest’opera di zonazione, sempre maggiore attenzione viene data agli Orange Wine, che rappresentano ormai una parte importante della produzione della cantina Primosic.

2020

Il vino che verrà

Una nuova generazione, composta dai cugini Greta, Nicola, Aleksjia ed Elia, si sta avvicinando con rispetto e curiosità all’azienda di famiglia. E’ il momento giusto per fermare il percorso vissuto fino a qui e lasciare ai giovani traccia della storia, delle tradizioni e dei valori, in una Monografia aziendale che intreccia la storia di cinque generazioni di vignaioli all’evoluzione di un territorio e dei sui vini inconfondibili: “Radici, la Ribolla Gialla una tradizione di famiglia”, presentata ufficialmente alla stampa ed ai clienti il 29 marzo scorso a Milano, in un emozionante racconto – confronto tra tutti i membri della famiglia

2023

Il futuro dell’azienda è in buone mani e la continuità è assicurata dai miei figli e dai nipoti che hanno testa e idee per portare avanti il cambiamento, sono fortemente legati ad Oslavia e hanno radici capaci di resistere anche alla Bora”. Silvan Primosic